Iter Suasanum è un cammino pensato e progettato secondo i criteri dell’accessibilità universale, con la volontà, cioè, di garantire nel tempo a tutte le persone, qualunque sia la loro condizione, parità di accesso a luoghi, infrastrutture, servizi, informazioni.

Cogliendo l’opportunità suscitata dall’anno giubilare, l’intera comunità ecclesiale della Diocesi di Senigallia, con le Amministrazioni Comunali di Castelleone di Suasa, Corinaldo e Mondolfo, gli enti del terzo settore e le associazioni imprenditoriali, si è interrogata su come rendere effettivamente fruibile a tutti il diritto alla bellezza.

Il risultato è la proposta di questo cammino lungo il fiume Cesano per quei pellegrini, quei turisti o i semplici curiosi che vorranno condividere la voglia di guardare con occhi nuovi persone, situazioni, contesti.

Buon cammino.

UN PERCORSO DI FEDE

Che il cristianesimo dalla Città Eterna si sia irradiato non solo nell’Italia centrale attraverso le principali vie di comunicazione, le grandi strade consolari così come le direttrici locali è un fatto ormai ampiamente noto. E così accadde anche nella Diocesi di Senigallia dove, in territori già abitati dai Piceni prima, dai Galli poi e ampiamente colonizzati dai romani per la feracità della terra, l’abbondanza di acqua e la relativa facilità dei collegamenti, si ebbero i primi insediamenti cristiani.

Ce lo ricorda l’agiografia, ce lo ricordano i documenti archeologici come quelli conservati in luoghi di vera eccezione quali le avite chiese della valle del Cesano, presso un diverticolo della strada consolare Flaminia: l’Abbazia di San Gervasio a Mondolfo, la Chiesa di Santa Maria in Portuno a Corinaldo, entrambe sulle rive del fiume Cesano (o “Suasanus”, come erano soliti chiamarlo gli antichi romani) da cui nasce l’Iter suasanum che prosegue verso la città romana di Suasa dove una lucerna databile agli inizi V secolo, con tre figure parte di una serie di dodici busti identificabili con gli apostoli, attesta l’arrivo della Buona Novella in quella parte della Marca, fra l’Adriatico e l’Appennino.

Antichi santuari dedicati alla Vergine Madre, ai Santi di ieri e di oggi, monasteri, conventi, edicole sacre ai crocevia, testimoniano una fede radicata nel tempo, nei luoghi, nelle persone per spazi tutti con esperienze da vivere a contatto con la storia e la natura.

I comuni

IL GIUBILEO 2025:
L’ “ITER SUASANUM”

Un salto nella storia. Un percorso non solo nei luoghi della fede quello che si trova seguendo il corso del fiume Cesano: si ha la possibilità di far rivivere secoli di storia, caratterizzati dalla presenza dei Piceni (tomba del principe Piceno di Corinaldo e stele picena di Mondolfo) e dei Galli (guerriero gallico di Mondolfo) fino alla tarda romanità bizantina a cui risalgono le origini di Mondolfo col suo impianto di Cardo e Decumano tutt’ora conservato nella conformazione urbana e nella toponomastica. E ancora l’antica Città Romana di Suasa e le due realtà del VI Secolo: l’abbazia di San Gervasio, con la statio di posta di Ad Pirum Filumeni e la chiesa di Santa Maria in Portuno. Il tutto disegna un itinerario archeologico nell’Italia picena e romana.

Particolarmente ricco, poi, il periodo dello sviluppo rinascimentale. Mondolfo e Corinaldo sono legate al genio dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, che diresse oltre cento cantieri per Federico da Montefeltro e che diede la speciale connotazione alle mura difensive dei due luoghi, caratterizzando pure l’urbanistica degli abitati. Tipica figura di ingegnario del ‘400 al servizio di Federico e di tanti signori e corte nelle più disparate parti d’Italia, fu ispiratore del fiorentino Leonardo da Vinci.

I SANTUARI, CUORE DELLA SPIRITUALITÀ

Città di Mondolfo – vista aerea

Parlare delle origini del cristianesimo nella Diocesi di Senigallia significa parlare anche di Mondolfo, che si caratterizza per la secolare tradizione che la vede protagonista come terra di incontro di religioni. Vicenda, questa, legata all’illuminato ducato dei Della Rovere che, dalla originaria signoria sulla vicina Senigallia, estesero poi il possedimento sull’intero ducato d’Urbino. A Mondolfo la giudecca, presente all’interno del castello con lo spazio conosciuto come Sinagoga, ricorda questo intreccio di religioni. Sinagoga non distante dalla chiesa madre di Mondolfo, la Collegiata parrocchiale di Santa Giustina, presso la piazza del Comune, cuore del castello martiniano in uno dei borghi più belli d’Italia.

E proprio a Mondolfo, fra i cuori mariani della valle del Cesano, c’è l’antico santuario della Madonna delle Grotte con la miracolosa effige venerata fin dal 1679 e che San Giovanni Paolo II volle personalmente incoronare in Piazza San Pietro nel 1997 alla presenza di oltre 900 fedeli provenienti dalla Valle del Cesano. Un luogo di spiritualità, di preghiera, di devozione ma al contempo un luogo in cui l’anima si lega con il Creato, con i valori della “Laudato si” di Papa Francesco, un luogo ameno per lo spirito e luogo di riposo, di quiete e ricreazione per le persone dove incontrare l’incontaminata natura della Valle dei Tufi.

La Valle dei Tufi parte dalla pineta in cui il santuario è immerso. Da qui prende il via l’itinerario “ecologico-culturale” in un tratto significativo della campagna marchigiana, caratterizzata dai segni dell’antica mezzadria, immortalata dalle foto di Mario Giacomelli, celebre fotografo senigalliese. La Valle dei Tufi conduce fino a Stacciola, l’antico feudo dei conti Mauruzi della Stacciola il cui più celebre esponente fu Niccolò da Tolentino, conte della Stacciola, raffigurato da Andrea del Castagno nella Cattedrale di Firenze (dove il conte è sepolto) e da Paolo Uccello nella celebre tavola della “Battaglia di San Romano” –di cui Nicolò fu il comandante fiorentino- quadro che Lorenzo de’ Medici conservava nella sua camera da letto.

Il percorso ecologico-culturale della Valle dei Tufi si caratterizza per la presenza di una flora e una fauna tipica del paesaggio marchigiano nella media Italia adriatica con le tante querce secolari e con una vera particolarità data nel periodo primaverile ed estivo dal “Gruccione” un volatile migratore, che dopo aver trascorso il periodo invernale in Africa, raggiunge la Valle dei Tufi per nidificare, trovando, qui, un contesto ambientale ideale. Percorso che si lega all’attenzione che Papa Francesco dedica al Creato e che ribadisce come non c’è contraddizione tra scienza e fede, tema del resto caro ad altro marchigiano illustre, il servo di Dio Enrico Medi per il quale è in corso la causa di beatificazione promossa dalla Diocesi di Senigallia. Legata alle origini del cristianesimo nella Diocesi di Senigallia è possibile ammirare, sulla sponda sinistra del fiume Cesano, l’Abbazia di San Gervasio, nel Comune di Mondolfo. La chiesa sorge, con tutta probabilità, laddove si trovava la stazione di posta di epoca romana di Ad Pirum Filumeni. Nella cripta è collocato il sarcofago in marmo risalente al VI sec. – il più grande sarcofago ravennate presente nelle Marche – che tradizione vuole contenere il corpo di San Gervasio, antico patrono della comunità mondolfese e il cui culto – forse legato ai Santi Gervasio e Protasio – era stato diffuso da S. Ambrogio a partire dal 386.

Santuario madonna
delle grotte – mondolfo

Abbazia san Gervasio – mondolfo

Risalendo il fiume Cesano, un tempo navigabile, si giunge all’antica città romana di Suasa, nel comune di Castelleone di Suasa, posta su di un diverticolo della strada consolare Flaminia, che notoriamente unisce Roma con Fano e Rimini ma che, all’altezza di Cagli, devia sul Cesano per chi debba procedere in direzione di Ancona. L’antica città romana ha dato il nome al fiume Cesano (Suasanum). Nell’area archeologica troviamo la villa romana dei Coiedii e il grande anfiteatro romano del I secolo, che ospita manifestazioni di teatro classico. In questa direttrice fluviale, che dall’Adriatico giunge a Suasa si ergono alcuni dei luoghi di irradiazione del Cristianesimo: un percorso lungo il quale si ritrovano -poco distanti- le “chiese gemelle” di Santa Maria in Portuno (a ricordare l’antico porto fluviale lungo il fiume Cesano), caratterizzata da un’area archeologica di tutto rilievo e l’Abbazia di San Gervasio di Bulgaria.

Il percorso termina a Corinaldo, città che eccelle per la presenza del Santuario diocesano di Santa Maria Goretti. Presso una delle città murate meglio conservate delle Marche, nacque la martire alla quale è intitolato il santuario e il centro studi internazionale.

corinaldo

Un tuffo nella natura

Per rigenerare il corpo e l’anima, facendo posto al silenzio, in armonia con il Creato, ecco la Valle dei Tufi, su un affluente del Cesano, il Rio della Stacciola. Il linguaggio locale indica con il termine tufi quelle formazioni marine del Pliocene inferiore caratterizzate da sabbie e arenarie talvolta debolmente cementate fra loro. Suggestive nella forma, brillanti nel colore, polverose al tatto, grandi pareti di tufi caratterizzano quell’intera area della Madonna delle Grotte.

Valle dei tufi – mondolfo

Percorrerla in bici o a cavallo, passeggiarci da soli o con la famiglia o con gli amici senza incontrare speciali difficoltà: queste sono solo alcune delle prerogative che offre La Valle dei Tufi il percorso ecologico culturale a soli quattro chilometri dal mare e facilmente raggiungibile. Vivere La Valle dei Tufi significa immergersi nella tranquillità della verde e rigogliosa campagna marchigiana; incontrare qua e là case coloniche, segno tangibile di quella che fu la “civiltà della mezzadria”, muovendosi tra filari di viti e lussureggianti oliveti e venendo così a contatto con una rigogliosa natura che, favorita dal mite clima di questa valle rivolta a ponente e protetta dai freddi venti marini, offre suggestivi passaggi fra selve e boschi, quale quello di Stacciola. Lungo il percorso, le zone panoramiche, le Fonti con lavatoi, cannelle e abbeveratoi: una flora multicolore e una fauna vivace, con lo splendore del gruccione, uccello migratore dal variopinto piumaggio.

Il Giubileo 2025 vuole essere questo: guardare alle radici per poter immaginare il proprio futuro. Assaporare la natura, nella contemplazione dei luoghi. Riscoprirci comunità orante in cammino.

Una proposta di senso, che ci apre alla spiritualità.

I LUOGHI

parco archeologico
Comune di Castelleone di Suasa

Parco Archeologico della Città Romana di Suasa

L’Area Archeologica della Città Romana di Suasa offre la possibilità di esplorare una vasta dimora appartenuta ai Coiedii, con oltre venti pavimenti a mosaico e resti di pitture parietali, un imponente anfiteatro considerato uno dei più grandi della regione, e un foro commerciale, il più grande delle Marche. Fondata probabilmente dopo il 232 a.C., Suasa divenne un importante centro amministrativo durante il periodo romano. Durante il I secolo d.C., la città fu monumentata con la costruzione dell’anfiteatro e del foro commerciale. Tuttavia, a partire dalla seconda metà del III secolo d.C., la città iniziò a declinare fino alla sua scomparsa definitiva tra il V e il VI secolo d.C. Il percorso di visita include la domus dei Coiedii con i suoi splendidi pavimenti a mosaico, il foro cittadino e la strada principale, lastricata con blocchi di pietra, e l’imponente anfiteatro.

Nel museo civico archeologico di Castelleone di Suasa sono esposti i reperti provenienti dagli scavi della città romana di Suasa. Il piano terra ospita una sala multimediale e l’aula didattica, mentre nel cortile e nel corridoio di ingresso trova posto il lapidario. Al piano nobile vi sono quattro sale espositive dove è possibile ammirare materiali lapidei, epigrafici, scultorei e pitture parietali. Nelle vetrine, poi, oggetti di arredo e personali in osso e bronzo e ancora monete, vasellame ceramico da mensa e d’uso comune, lucerne e balsamari in vetro soffiato. Di grande interesse la raccolta di materiali preziosi come gemme, anelli, orecchini.

Servizi

Collegando tra loro tre Comuni, e ben posizionati tra loro, lungo il cammino sono presenti tutti i servizi di cui il pellegrino/turista può aver bisogno: bar, ristoranti, alberghi, B&B, supermercati, farmacie, tabacchi, officine meccaniche per le bici…

CORINALDO: Visita i servizi
CASTELLEONE DI SUASA:Visita i servizi
MONDOLFO: Visita i servizi

INFRASTRUTTURE E MOBILITà

Arrivando alla stazione ferroviaria di Marotta-Mondolfo, struttura pienamente accessibile alle persone con disabilità, è possibile raggiungere in autonomia Mondolfo -prima tappa del cammino- sia con i mezzi pubblici, che collegano tutti i Comuni interessati, sia a piedi con un percorso interno di circa 5 chilometri. Mondolfo ha inoltre aderito a R.a.r.e. – Registro rampe raccordate e dispone, al pari delle altre Amministrazioni di mezzi attrezzati per il trasporto di persone con disabilità, con il coinvolgimento attivo e partecipe di Enti del Terzo Settore (Auser, Croce Rossa, Avis).

CICLABILI ATTREZZATE PER PERSONE CON DISABILITA’

Ciclovia Adriatica

La Ciclovia Adriatica è un progetto di pista ciclabile interregionale che costeggia tutto il litorale adriatico, collegando Muggia (Trieste) a Santa Maria di Leuca in Puglia per una lunghezza di oltre 1300 chilometri, lungo la riviera italiana più ricca di spiagge dedicate al turismo balneare. Le Marche, da Gradara a San Benedetto del Tronto, offrono al cicloturista la possibilità di attraversare luoghi ricchi di storia, arte, cultura: Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, Riviera delle Palme

Ciclovia Turistica del Cesano

Un piano di piste ciclabili direttamente collegate alla Ciclovia Adriatica che parte da Marotta di Mondolfo per arrivare fino a Frontone e all’Abbazia di Fonte Avellana sul monte Catria attraversando, lungo la vallata, i Comuni di Trecastelli, Corinaldo, San Lorenzo in Campo, Pergola, Serra S. Abbondio. Corinaldo è Comune capofila del Progetto Integrato Locale denominato “Cesano Experience. I Borghi di lungo fiume”; inoltre il Comune di Corinaldo sta cercando di attrezzarsi per dare vita a un nuovo percorso ciclopedonale, un “Archeo-percorso” che metterà in comunicazione l’area della Nevola con l’area archeologica di Santa Maria in Portuno, ubicata nella frazione di Madonna del Piano, fino a raggiungere il confine con il Comune di Castelleone di Suasa in una prospettiva futura di poter collegare a questo circuito anche il Parco archeologico Città Romana di Suasa.

Percorso ciclopedonale interquartieri di Mondolfo

Il percorso collega Mondolfo, inserito fra I Borghi più belli d’Italia, al Santuario della Madonna delle Grotte e all’Abbazia di San Gervasio di Bulgaria. Pochi chilometri, un circuito che permette di godere di una natura rilassante fra arte e cultura.

INFORMAZIONI UTILI

Chi è interessato, può trovare altre informazioni accedendo ai siti istituzionali delle Amministrazioni Comunali coinvolte.

CORINALDO: Visita il sito del comune
CASTELLEONE DI SUASA:Visita il sito del comune
MONDOLFO: Visita il sito del comune

Note finali

Il cammino proposto si caratterizza per essere un viaggio nella storia e nella fede di una comunità. L’invito che la Diocesi di Senigallia formula ai pellegrini/turisti che vorranno cimentarsi con esso è di vivere questa esperienza con animo sereno, colmo di gioia e di riconoscenza per i doni tramandati e per la bellezza custodita. Il Giubileo sia per ciascuno un momento di Grazia.

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